Dalla Corea del Sud alla Colombia a bordo di un mercantile. E’ solo l’ultima tappa di un viaggio iniziato lo scorso ottobre, partito dal Nepal e, attraverso India, Sri Lanka, Malesia, Thailandia, Laos, Cambogia, Vietnam e Cina, arrivato fino in America Latina. La meta è il Nepal, di nuovo. Ma in mezzo ci sono Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina e Brasile. Poi un’altra sfida all’oceano, questa volta l’Atlantico, un assaggio di Africa, in Marocco, e un rapido passaggio in Europa per raggiungere la Russia. Infine Mongolia, Cina e, permessi permettendo, Tibet.

 

L’impresa di Carlo Taglia, 27 anni di Torino, è di quelle che ti cambiano la vita. Partito nove mesi fa armato solo di uno zaino e del proprio entusiasmo, Carlo ha già percorso 45.000 chilometri. Tutti senza staccare mai i piedi da terra. Grazie ad autobus sgangherati, treni affollati, scomodi mezzi di fortuna e traghetti arrugginiti, ha attraversato continenti, culture, nature incontaminate. «Perché solo così – scrive sul suo blog ( http://karl-girovagando.blogspot.com/) – puoi scoprire le distanze e le dimensioni reali del mondo. Solo così impari a conoscere le persone che incontri. Soffri con loro, parli la loro lingua, respiri gli stessi profumi e, giorno dopo giorno, conquisti il loro rispetto».

 

Carlo lavorava in un’azienda che realizza impianti fotovoltaici, la Iek srl. Tutti i giorni il solito tran tran. Compilare moduli per richiedere gli incentivi statali, calcolare le accise sull’energia consumata, telefonate fiume con funzionari. Insomma, un sacco di burocrazia. «Mi rendevo conto che stavo sprecando gli anni migliori della mia vita a litigare al telefono o davanti a uno schermo grigio. Non riuscivo mai a essere sereno e l’irrequietezza mi stava consumando. Nel frattempo dentro me covavo il sogno di fare il giro del mondo. Giorno dopo giorno la mia sete di viaggio aumentava, fino al momento in cui mi sono detto: ora o mai più!»

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