Tanto si è scritto e si continua a scrivere sul delicato rapporto che lega la fotografia alla pittura; oggi vi mostriamo un curioso progetto di una fotografa inglese dove il dipinto diviene da ‘semplice’ fonte d’ispirazione a modello da imitare quasi pedissequamente.

Maisie Broadhead, questo è il nome della fotografa, ha sviluppato un progetto tramite il quale ha riprodotto sette capolavori della pittura ricreandoli artificialmente su un set fotografico. Broadhead ha ricostruito sul set le situazioni presenti nei dipinti per essere in grado di riprodurne l’inquadratura, la composizione e l’illuminazione. Elementi secondari vengono invece modificati innescando nell’osservatore il tipico effetto da ‘trova le differenze’.

Il fil rouge che lega i sette dipinti (e quindi le sette fotografie) è la presenza costante di una sedia – progetto è chiamato Taking the Chair – all’interno della scena.

Non si tratta naturalmente del primo progetto fotografico volto in questo senso, ma è forse uno di quelli realizzati con maggior cura. Quello che possiamo sicuramente dire è che se il valore di un Velasquez o di un Vermeer è indiscutibile, si può nutrire qualche dubbio sull’effettiva bontà di queste operazioni.

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