Come casette di Lego. I grattacieli giapponesi vengono giù palmo a palmo. Smontati. Senza più esplosivi e gru issate ad altezze da capogiro. Niente polvere e poco rumore. Grazie a una tecnologia innovativa, brevettata da un’azienda locale, la Taisei Corp., anche gli edifici più alti possono infatti essere «demoliti» dall’interno.

IL VIDEO – In un video pubblicato dall’azienda su YouTube si può assistere all’intervento – che ha del prodigioso – sperimentato per abbattere il Grand Prince Hotel Akasaka, uno dei più alti del Giappone  – 138,9 metri – che ha chiuso i battenti nel marzo 2011. Il time lapse mostra come i piani superiori si abbassino gradualmente, sostenuti da colonne temporanee che si «accorciano» man mano che i piani sottostanti vengono smantellati. In pratica viene montata una «gabbia» all’interno dell’edificio, che viene fatta calare dall’alto verso il basso: una scatola chiusa, che consente di limitare l’emissione di polveri e inquinanti fino all’85% rispetto ai metodi tradizionali, come le implosioni.

http://www.youtube.com/watch?v=W_uBx2w0Sso

I VANTAGGI – La sicurezza – per i cittadini e per i lavoratori – non è l’unico vantaggio. In questo modo, infatti, il rumore del lavoro viene ridotto del 25% e la polvere derivante dalla demolizione diminuisce del 90%. Inoltre, i cantieri sono all’interno e non vengono disturbati dalle perturbazioni.

ROTTAMAZIONE – Una buona notizia per il Giappone. Nella sola Tokyo si contano 797 grattacieli di più di 100 metri d’altezza. Almeno un centinaio di questi raggiungeranno tra una decina d’anni l’età della «rottamazione», secondo i parametri applicati nel paese del Sol Levante, e cioè 40 anni.

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